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UKIYOE (Mondi Fluttuanti)

by NichelOdeon_InSonar

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1.
Tutti i liquidi di Davide “Alla fine del mondo ti ho lasciato un sorriso, al bisogno” Davide che ha le ciglia più lunghe del mondo non abbastanza da rubare luce agli occhi Davide che un lampo lo ingoia con un drink, quattro pastiglie e uno slip bagnato Davide che si veste di buio promettendo di dividerlo assieme al tuo per fabbricarsi un piccolo sole per fabbricarsi un piccolo sole per fabbricarsi un piccolo sole o almeno ci proveremo o almeno ci proveremo Davide e le sue autostrade nelle vene che s'arricciano, tralci contro un muro Davide è il lunapark di sinapsi che al mattino, non sai più dov'è Davide che brucia il tempo in un sogno feroce come centostelle rubate a un bambino il giorno di Natale o la notte di San Lorenzo quando stelle e rimorsi han risalito la corrente sperando di non trovare un orso, quando Babbo Natale ha deciso di andare via y no quiere volver, cocou c'est la mort/(merde) E si, che chi ti vuole bene davvero è un dottore, trasforma ogni tua scemenza in qualcosa di importante, anche nel rimprovero, scioglie i nodi, senza difendere i suoi e ti permette di entrare nella sua pancia, dove ha nascosto non detto, paure, ridendo una volta alla luce, per il tuo "ammazza che roba", anche se è solo merda anche se è solo merda pelle è difesa e contatto pelle è difesa e contatto anche se è solo merda anche se è solo merda anche se è solo merda anche se è solo... Separa lunghe ciglia, con un bacio, un morso, se necessario bevendo le tue lacrime per dirti "pure queste sono più dolci delle mie, bastardo” ma le tue, no, io non le ho mai conosciute e a che pro se ho invece avuto in dono un gioco ormai perduto? Davide che sa quando un albero cade non fa mai rumore quanto le sue assenze, di quando un quartino di speranza s'affaccia e allora si diamoci fuoco a Roma, ora! Ma per favore che duri soltanto una notte e così sia - Maria der Knotenlöserin - perché non resti più niente che cardio-ipertrofia e due buchi sul collo e dieci anni di meno una brocca di umori vivi in fermento e un mare in piena che mescola corpi affogando la luce nel buio per uscirne vivi, strizzando con forza le idee strizzando nei pugni le idee strizzando con forza le idee nei pugni le idee Davide di questa lagna e quel che dura ti sbagli, no, non me ne frega niente il tempo muta in proiezione ed un “grazie” che un giorno avrà altri occhi stelle e spalle più forti perché l'unica luce che non so e di cui non chiedo possesso un giorno l'ho vista in... “maggiore o minore?” “Te”
2.
Veleno 06:36
Veleno Fluttuo la vita a vedermi invecchiare ché non si può essere figli in eterno di madri e neanche di padri, né di questa Storia, che non rende il dato Scorro la vita a sapermi invecchiare ché non si può esser madri e padri in eterno, di figli e questa vita, che niente rende, se non qualche idillio Affondo la vita e la chiamo "mia" e non si può essere madri di padri e padri di madri, da figli, se questa vita consuma, la memoria e la pelle e sputo su una ruga, mentre pianto un seme, da cui riemerge un cancro e vorrei finisse in un lampo, quasi come in un sogno, a cancellare i contorni, a modellare le risa, attorno a un pianto obbligato, a dir "di nessuno è colpa!", "solo così doveva, solo così era già, da chissà quanto tempo", da quando i sogni eran spenti attorno a "era già" e "doveva", doveva doveva, dove va? Dove va? Dove va? Dove va? E poi guardo te padre, che hai quasi cent'anni e sbeffeggi la morte azzannando un agnello, e poi guardo te madre, che non mi vedi invecchiare e mi chiami bambino e poi ancora te e no io no non posso, proprio farti soffrire e chino la testa e aspetto che il lampo, a sé ora mi colga e che tu lo confonda, con la voce di un Dio, che tanto ti ama. Ridammi i miei giochi che ora è giunto il momento, pistola, spada, elmo, scudo, con cui hai urlato "sii uomo", le tue medicine che mi han curato dal male e mi han tenuto al tepore perché solo tu, che mi hai dato la luce, ora al buio mi rendi affogando il mio pianto nel mare che porti e che io come tu, abbiam chiamato Veleno o se meglio credi, raccontami ancora, la storia che sai, che la domenica un giorno, un giorno solo dura e che al lunedì, tutto poi ricomincia ma che il sole è il sole e un sorriso è un sorriso e chi (chi?)ama la morte, infondo un po' ne ha paura e chi nega la vita ... ah, ora più non ricordi
3.
Fi(j)uru d'acqua (Fiore/Figlio d'acqua) da Sonetti ad Orfeo (Rainer Maria Rilke) Nulla come la bocca di un dio è muto. La bellezza di un cigno, sulla sfera incorporea della sua eternità: così passa e s'immerge serbando intatto il suo candore
4.
Marinaio 09:05
Marinaio Marinaio Amante mio Non portarmi il pesce parlante Perché non voglio sentire il suo dolore Marinaio Padre di figli Non portarmi il pesce con gli occhi Perché non voglio vedere il loro terrore Marinaio Cuore lontano Non portarmi i rettili del mare Che muovono le chele quando li sto per bruciare Marinaio Ricordo lontano Gli scogli non posso scordare Che le meduse ci hanno illuminato per fare l’amore
5.
Ohi ma (Nel Mare che hai dentro) Mamma cce fami ca tieni nna pigghia stu razzu pigghia stu reni mamma cce fami ca tieni ogni ora muta lu vespru cu lla prim'ora Noni no ma ta 'nfucari ci noni troppu cu enchiu sti carni a fatiari - tegniu assai tegniu assai ma nu lu sacciu d'o m'agghia minari ohi Ohi ma tegnu nu fuecu ca ppizzica visciri e lu cori Ohi ohi mà ho denti buoni ma non furbi da morder la vita Ohi ma pigghia sti scieniri e scettili bassciu a mmari Oh madre prendi le ceneri mie e vendile a chi le vuole A quantu a ta venniri? Quantu ti donu? E ci no mi volunu? Dici mi volunu? e tutti si vennunu ma no lli volunu e tutti si svennunu e si poi c'unu l'acchiunu Affogami dentro il mare che hai, nel fiero pudore che mostri orgogliosa dammi veleno, dammi veleno così ch' io non ne abbia da darne a te! Ohi ma quantu mi doli cu campu ci no tegnu valori Oh madre quanto dolore nel viver per quello che non si è davvero se pure il fuoco si spegne alla fine, che farne? Oh madre! Tu che m'hai acceso, su, ora stringi quel cordone! E ancora ti prego, finché ho respiro, non farne un guinzaglio Ohi ma - Traduzione integrale in metrica - Italiano Mamma, che fame hai toh, prendi il mio braccio, tieni il mio rene Mamma, che fame hai ad ogni ora da barattar vespri con la prim'ora no, per favore, non ingozzar me che troppo da dare avrò a questa carne che troppo lavora, lavora niente finché non sa dove muovere passo Oh mà ho un fuoco che incendia viscere e cuore Ohi ohi mà ho denti buoni ma non furbi da morder la vita Ohi ma prendi 'ste ceneri e gettale giù al mare Oh madre prendi le ceneri mie e vendile a chi le vuole A quanto le vendi? Quanto ci daranno? (E) se non mi vorranno? Dici mi vorranno? Ma, tutti si vendono e non li vogliono e tutti si svendono e poi, si li comprano. Affogami dentro il mare che hai, nel fiero pudore che mostri orgogliosa dammi veleno, dammi veleno così che io non ne abbia da dare a te! Oh madre quanto dolore nel viver nel non valer niente Oh madre quanto dolore nel viver per quello che non si è davvero se pure il fuoco si spegne alla fine, che farne? Oh madre Tu che m'hai acceso, su, ora stringi quel cordone! E ancora ti prego, finché ho respiro, non farne un guinzaglio
6.
I Pesci dei tuoi Fiumi (Ezechiele 29:4; 29:5) Io metterò dei ganci nelle tue mascelle, e i pesci dei tuoi fiumi si attaccheranno alle tue scaglie e ti tirerò fuori dai tuoi fiumi, con tutti i pesci dei tuoi fiumi attaccati alle tue scaglie. Ti getterò nel deserto, con tutti i pesci dei tuoi fiumi, e tu cadrai in mezzo ai campi; non sarai né adunato né raccolto e io ti darò in pasto alle bestie della terra e agli uccelli del cielo.
7.
MA(r)LE 03:16
MA(r)LE Mare Marinaio Maledetto Manto Malato Matto Marinaio Maschio Maligno Mare Manto matrimoniale Madonna Mandata Madonna maestra marina Mai Masticata Mare Mare Mare
8.
9.

about

UKIYOE (Mondi Fluttuanti)

1) Veleno (Poison) - Claudio Milano/Paolo Siconolfi – lyrics by Milano – (6'35”)

2) Fi(j)ùru d'Acqua (Flower/Son of Water) – Claudio Milano/Stefano Giannotti/Josed Chirudli – lyrics by Rainer Maria Rilke (Sonnets to Orpheus) – (4'52”)

3) Marinaio (Sailor) – Claudio Milano/Stefano Giannotti/Vittorio Nistri/Erica Scherl/Josed Chirudli – lyrics by Francesco Paolo Paladino – (9'06”)

4) Ohi Mà - Nel Mare che hai Dentro – (Oh Mother! About the Sea you have Inside) – Claudio Milano/Josed Chirudli/Camillo Pace & The MacBeth Witches' Chorus – lyrics by Milano – (2'00”)

5) I Pesci dei tuoi Fiumi (The Fish of your Rivers) – Claudio Milano/Vittorio Nistri – lyrics from “The Holy Bible” (Ezechiele 29), adjustment by Francesco Paolo Paladino – (4'02”)

6) MA(r)LE (Sea/Evil) – (19'18”)

a) Tsunami! - 0'00”/3'16” (Milano/Kayros/Quattrini/Pandiscia/S.L.Mangia/V.A.Indolfo/Ferrian/Moretti/Tuppo)

b) Into the Waves – 3'17/12'53”
(Milano/Zurlo/Scherl/Pissavini/Franssens)

c) Mud – 12'54”/19'18”
(Seravalle/Sanna/Scherl/Kayros/Franssens)

lyrics by Francesco Paolo Paladino

Composed and recorded with real interplay (sometimes as istant composing, otherwise as modern chamber rock music... a lot of scores, maps and anagrams) or as networking, between August 2013 and June 2014 in some places around Italy (Karma Room, Virtual Light, Mikroproductionstudio Italy, Lab Creations di Dario Ziza, Farmhouse di Andrea Felli, Spectrum Recording di Roberto Passuti, Recording Studio di Marco Carvelli) and The Netherlands (@the Backyardhouse Studio), using recording studio as an additional instrument/dimension in musical creation.

This, unespected but necessary son, was possible thanks to an idea by Francesco Paolo Paladino, Paolo Siconolfi's patience, Mimmo Frioli's kindness, the union of different energies coming from the Italian musical collectives NichelOdeon-InSonar/OTEME/Deadburger Factory/Alessandro Seravalle's Genoma, the cooperation with the composers Erica Scherl, Josed Chirudli and many, visionary musicians and voices, who believed possible a voyage on board ship, on top of a Maelstrom.

A very special thanks to the actor/dancer (il “danzattore”) Giovanni Di Lonardo and to Soka Gakkai Italia (Puglia, especially).

Important references for this album were:
“L'Apparenza” (Lucio Battisti); “NUHK” (Dalila Kayros); Stefano Ferrian's dE-NOIZE “Lophophora”; “Kurai” (Francesco Zago's Kurai); “Digital Angel” (Othon/Tomasini); “In Camera/Consequences/Thin Air” (Peter Hammill); “Rock Bottom/The End of an Ear/Cuckooland” (Robert Wyatt); “The End/The Marble Index/Desertshore” (Nico/Cale); “Kaddish” (Towering Inferno); “The Seer” (Swans); “In Praise of Learning/Concerts” (Henry Cow); “Mark Hollis” (Mark Hollis); “Anamorphosis” (Fausto Romitelli); “Bish Bosch” (Scott Walker); “Blemish/Died in the Wool” (David Sylvian); “50 Words for Snow” (Kate Bush); “Hail to the Thief/Kid A” (Radiohead); “Drum is not Dead” (The Liars); “Messe I.X-VI.X” (Ulver); “Cellorganics” (Thomas Demenga/Heinz Reber); “Evangelista” (Carla Bozulich); “Assurdo” (Garden Wall); “Lorca/Starsailor” (Tim Buckley); “Untrue” (Burial); “Ring of Saturn” (Goldie); “Hunger's Theet” (5uu's); “The Downward Spiral” (Nine Inch Nails); “Metropolis” (Art Zoyd); “Lateralus” (Tool); “White Light/White Heat” (The Velvet Underground); “Closer” (Joy Division); “Toward the Within” (Dead Can Dance); “Carmina Burana” (New London Consort directed by Philip “The Alchemist” Pickett ); Astor Piazzolla, Fabrizio Modonese Palumbo, Current 93, Devil Doll, MoRkObOt, Sunn O))), John Coltrane, Ornette Coleman, Doubleganger, Giacinto Scelsi, Gustaffsson/Stetson, Nate Wooley, John Zorn, Deadburger, OTEME's paths.

About the sea, where, between flows, everything born, ends, regenerates itself.

credits

released November 25, 2014

NichelOdeon/InSonar (2014) are:

Captains:
Claudio Milano: 7 octaves vocal range efforts, overtone singing, smiles, blood, sweat and tears (sighting the promise land)
Paolo Siconolfi: sound designer, geometries, spaces, colors, matter, time, patience

Interactive Orchestra on board ship:

Strings
Erica Scherl: violin (1-3-6)
Vincenzo Zitello: cello (1)
Raoul Moretti: harp, effects (1-6)
Erica Fialà: violin (3)
Laura Seghi: viola (3)
Luca Pissavini: pure upright bass (1), distorted upright bass (6)
Camillo Pace: upright bass and devices (3-4)

Winds
Francesco Chiapperini: clarinet (1)
Stefano Ferrian: tenor sax (4-6)
Gianluca Brown: baritone sax (5)
Daniele Innocenti: tenor sax (5)
Andrea Gheri: contralto sax (5)
Massimiliano Milesi: soprano sax (4)

Voices
Dalila Kayros: extended vocals (4-6)
Stefano Luigi Mangia: extended vocals (4-6)
Laura Catrani: soprano (1)
Vito Antonio Indolfo: recitarcantando (6)
Erna Franssens aka KasjaNoova: pre-vocalic/shamanic sounds (6)
Luca Milano: ethno-gothic vocals (4)

Electricity
Alessandro Seravalle: electric guitar, electronics, drones, baritone guitar (1-6)
Mimmo Frioli: Claudio's voice recording, sound designer (all tracks)
Eugenio Sanna: electric guitar (6)
Marco Tuppo: electronics (5-6)
Marcello Bellina: guitar drones (5)

Multi-instrumentists
Vittorio Nistri: strings composition (3); wind composition, percussion, noises, synth, filterings (5)
Stefano Giannotti: harmonium (1-2-3), boat, drums, bongoes, seagulls, electronic (3), bassoon, bass clarinet, glockenspiel, synth, glasses, shakers, timpani (2)
Josed Chirudli: piano, electronics (2-3-4)

Percussion
Andrea Quattrini: drums, percussion, electronics (4-5-6)
Pierangelo Pandiscia: Australian shells (6), with Gino Ape: bottles (1)

Accordion
Fabio Zurlo (6)

Concept
Francesco Paolo Paladino

This album, as my whole musical journey, is dedicated to the memory of Pierluigi Caforio (1977/2002) and to the great support received from his family, Pino Caforio and Anna Piccione.

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snowdonia Busto Arsizio, Italy

Dal 1997 a oggi abbiamo prodotto un sacco di dischi e ne produrremo ancora. Se voi non li comprerete, pazienza. Rimanere incompresi ci renderà ancora più fighi.

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