Doppio cd in cofanetto cartonato con doppio booklet: uno di 32 + uno di 44 pagine.
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lyrics
Testo di Luigi La Rocca
Musica di Alberto Scotti e Riccardo Zanotti
L’altra sera ho invitato a cena
il mio nuovo amico africano Babatunde.
Abbiamo mangiato la “Pizza Ristorante” della Cameo.
Lui l’ha trovata squisita e ha detto che
era molto meglio del cibo del suo paese.
Gli ho risposto che ero contento che gli fosse piaciuta la pizza della Cameo,
che noi a casa la mangiamo sempre e che pensiamo sia molto meglio della pizza tradizionale,
della pizza tradizionale, della pizza tradizionale,
della pizza tradizionale, della pizza tradizionale,
della pizza tradizionale, della pizza tradizionale,
della pizza tradizionale, yeah!
Questo piccolo episodio, apparentemente insignificante,
mi ha fatto riflettere su una cosa molto importante:
se tutti i popoli del mondo abbandonassero per sempre
il loro cibo,
la loro musica,
il loro cinema,
la loro cultura,
le loro tradizioni,
i loro vestiti
e le loro festività
e adottassero nuovi cibi, nuove tradizioni, nuove musiche,
uguali per tutti (per tutti uguali),
senza caratterizzazioni particolari,
penso che diventerebbe semplice, in fondo,
il dialogo tra tutti gli abitanti del mondo.
Nessuna guerra, nessun contrasto,
(neanche un litigio, neanche uno)
nessuna guerra, nessun contrasto,
(son sicuro, son sicuro)
nessuna guerra, nessun contrasto,
(neanche un litigio, neanche uno)
tutti felici seduti a mangiare la pizza.
(Sì, ma quale pizza?)
Quella della Cameo!
credits
from Dal diario di Luigi La Rocca, cittadino,
released January 28, 2022
Vittorio Bonadei - batteria, percussioni
Walter Sguazzin - basso
Cristiano Lo Mele - chitarre intro
Stefano Giannotti - chitarra funk, fisarmonica, banjo
Alberto Scotti - programmazione, ritmi aggiuntivi, sintetizzatori, editing, suoni lavorati
Riccardo Lolli - programmazione, ritmi aggiuntivi
Valentina Cinquini - arpa
Edson Zuccolin - sax
Riccardo Zanotti - voce, cori, tastiere, sintetizzatori, chitarra afro, chitarra solo, campionamenti, suoni lavorati
Cinzia La Fauci - voce
Dal 1997 a oggi abbiamo prodotto un sacco di dischi e ne produrremo ancora. Se voi non li comprerete, pazienza. Rimanere incompresi ci renderà ancora più fighi.
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Rock oltre il rock, funk oltre il funk, elettronica oltre all'elettronica...più un sacco di altre belle cose che sintetizzano le varie anime vonneumanniane in quello che probabilmente è il loro album più fruibile...e quando dico fruibile é un eufemismo: sta roba dà chiaramente dipendenza.
Come da tradizione, le canzoni sono scrigni pieni di dettagli musicali intriganti che si moltiplicano ad ogni ascolto, gioielli di arrangiamento, gemme di composizione.
Un album che sembra il frutto della freschezza e vivacità d'un gruppo esordiente, ma composto ed eseguito con la perizia di musicisti navigati.
... e, visto che anche l'occhio vuole la sua parte, aggiungo pure che l'artwork é meraviglioso.
Magnifico. Michele M.