Doppio cd in cofanetto cartonato con doppio booklet: uno di 32 + uno di 44 pagine.
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lyrics
Testo di Luigi La Rocca
Musica di Alberto Scotti
Oggi ho scritto una poesia per Cettina
e più tardi gliela farò leggere.
Sono molto emozionato,
la poesia è questa qua:
Cettina, ti volevo dire
che sei la cosa più bella della mia vita.
Quando penso al giorno
che ti ho conosciuta
non capisco più niente:
sento cantare uccelli che non esistono
e vedo sbocciare fiori sull’asfalto
e anche sopra ai semafori.
Divento come uno
di quegli hippydrogatidimerda
che si vedono nei film antichi,
tipo “Fragole e sangue”.
Quando torno a casa dal lavoro
e tu stai infornando le pizze surgelate, per cena,
in quel modo speciale che sai fare tu,
a me piace guardarti
e quando incontro i tuoi occhi mi ci perdo.
Nuoto come un delfino
in quel mare pulito
che sono le tue iridi blu.
Cioè... lo so
che sono marroni, ma
l'amore intensissimo con il quale ti guardo
me le fa vedere blu.
E nuoto, nuoto, nuoto,
perdendo completamente
la cognizione del tempo e della realtà,
ma tu mi ci riporti dicendo cose tipo:
“Luigi, ma che cazzo hai da guardare?
Ti sei imbambolato?
Svegliati e aiutami ad apparecchiare!”.
Che sembrerebbero parole rudi ma, dette da te,
suonano dolcissime.
Ecco, Cettina,
lo scopo principale di questa poesia senza rime,
(perché io le rime non le so fare),
è quello di rispondere alla tua domanda:
“Luigi, ma che cazzo hai da guardare?”.
Io ti guardo
perché sei bellissima
e, con quel guardare, ti vorrei anche ringraziare
perché hai portato tantissima gioia
nella mia vita,
oltre ad avermi dato una figlia dolcissima,
che va anche benissimo a scuola.
Cetty, ti amo!
credits
from Dal diario di Luigi La Rocca, cittadino,
released January 28, 2022
Vittorio Bonadei - timpano, piatti
Walter Sguazzin - basso
Cristiano Lo Mele - chitarre, snap, tamburello
Alberto Scotti - programmazione, editing, sintetizzatori
Riccardo Lolli - snap e programmazione aggiuntiva
Stefano Giannotti - fisarmonica
Edson Zuccolin - sax
Cinzia La Fauci - voce, cori
Dal 1997 a oggi abbiamo prodotto un sacco di dischi e ne produrremo ancora. Se voi non li comprerete, pazienza. Rimanere incompresi ci renderà ancora più fighi.
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Rock oltre il rock, funk oltre il funk, elettronica oltre all'elettronica...più un sacco di altre belle cose che sintetizzano le varie anime vonneumanniane in quello che probabilmente è il loro album più fruibile...e quando dico fruibile é un eufemismo: sta roba dà chiaramente dipendenza.
Come da tradizione, le canzoni sono scrigni pieni di dettagli musicali intriganti che si moltiplicano ad ogni ascolto, gioielli di arrangiamento, gemme di composizione.
Un album che sembra il frutto della freschezza e vivacità d'un gruppo esordiente, ma composto ed eseguito con la perizia di musicisti navigati.
... e, visto che anche l'occhio vuole la sua parte, aggiungo pure che l'artwork é meraviglioso.
Magnifico. Michele M.