1. |
Silenzi irrequieti
04:56
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Silenzi irrequieti riempiono i miei vuoti
all'ombra dei miei sogni più incerti,
quel che è perso è perso
e quel che è fatto è fatto,
odio la tregua obbligata.
Ho vissuto a lungo il silenzio di quest'oggi
con la bocca avvelenata dai fatti
e la mia freddezza riguarda anche la morte,
come un gioco di luci lontane.
Ed è per me un'incognita
quest'alba che smarrisce un po'
ed è per me una falsità
quest'alba che tradisce un po'.
Luci accese già da tempo mi riportano allo sbando,
avrei bisogno invece della luna.
Quante volte brividi
mi assalgono facendomi
scrutare l'orizzonte verticale
di una vita da reinventare.
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2. |
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Non mi sembrava un capriccio
quello che abbiamo vissuto,
nato dai tuoi occhi assonnati
e dalle mie mani golose.
Io mi sentivo sereno
e stavo lì a contemplare
quella bellezza dei corpi
e quei magnifici sguardi.
Ma noi eravamo già il nostro destino
e che si vince e che si perde tu lo sai.
Potremmo toccare le stelle in un solo momento
e invece...
Era soltanto un capriccio
quello che abbiamo vissuto,
nato da cose mai dette
e dai tuoi occhi assonnati.
Io mi sentivo sereno
e stavo lì a contemplare
la tua bellezza invasiva,
quel che pensavo un amore.
Noi eravamo già il nostro destino
e che si vince e che si perde tu lo sai.
Tu lo sai, chi non crede nei sogni
è costretto a morire in un solo momento.
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3. |
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È dolce inventare
un cielo di primavera
in questi tempi così cupi,
in questo mio viaggiare.
All'ombra di un sobborgo
così lontano dal mare
provai a leccarmi le ferite,
sentii la carne bruciare.
Di là, oltre le montagne,
dall'altra parte del mare,
venti di guerra soffiavano all'orizzonte
come iene sul punto di azzannare.
La notte passò tranquillamente
senza pensieri e senza allarmi,
era al sicuro la brava gente
nel suo dormire così civile.
Le strade, all'indomani,
come vene sanguinavano,
odio e colori, piccoli occhi di topi al lavoro,
altri più grandi progettavano il futuro.
Di là, oltre le montagne,
dall'altra parte del mare,
venti di guerra spazzavano l'orizzonte,
raffiche di mitra seccavano la pelle.
Di là, oltre le montagne,
dall'altra parte del mare,
il futuro ha il sapore delle bombe
che la nostra pace continua a regalare.
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4. |
Giorni e notti
04:30
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Il tuo odore mi riporta alla mente
giorni e notti di sospiri irrequieti,
i contorni di un amore segreto
che rimane sommerso
tra i nostri passi più incerti.
E così mi ritrovo a parlarti,
a guardarti, come allora, negli occhi,
a scoprire che nulla è cambiato
se non per qualche ruga,
ma gli sguardi son quelli.
Ci troviamo così a riabbracciarci
e a baciarci come se non fosse mai passato
tutto il tempo che abbiamo perduto,
inseguendo dei sogni
che non eran per noi.
E i bicchieri che si svuotano in fretta
e le parole, così, a briglia sciolta,
le nostre dita che si cercano ancora,
ben sapendo che forse non s'incontreran più.
Ora è tardi, bisogna che io vada,
come allora quando tu decidesti
d'inseguire il tuo sogno lontano,
un sogno che mai si compirà.
E allungo le mie mani dove scendono
le tue lacrime che parlan di noi.
Sopra un tavolo di un bar così affollato
noi ci siamo ritrovati
per poter perderci ancor.
E i bicchieri che si svuotano in fretta
e le parole, così, a briglia sciolta,
le nostre dita che si cercano ancora,
ben sapendo che forse non s'incontreran più.
Sopra un tavolo di un bar così affollato
noi ci siamo ritrovati
per perderci ancor.
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5. |
Parole
05:35
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Ho deciso che io le amo le parole,
quelle ambigue, ambrate, dolci,
e adesso che le ho dentro,
davvero non potrò più farne a meno,
poiché io le amo le parole.
Quando le canto, guardando le stelle,
le vene pulsano lente,
bruciando il pensiero che schizza
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante.
Ho deciso che io le amo le parole,
quelle ambigue, ambrate, dolci,
e adesso che le ho dentro,
davvero non potrò più farne a meno,
poiché io le amo le parole.
Quando le suono, guardando le stelle,
le vene pulsano lente,
bruciando il pensiero che schizza
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante.
...bruciando il pensiero che schizza
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante,
selvaggio, profondo e brillante.
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6. |
Sono quel che sono
04:58
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Sono quel che sono, sono,
non m'importa l'opinione che hai di me:
bevo e fumo e bestemmio duro,
non m'importa delle scarpe lucide.
Sì, mi accorgo del tuo nuovo taglio,
ma un disco di Chet Baker sta girando:
non son tipo da complimenti,
tutte quelle smancerie non fan per me.
Non ti dico "Cara, ti amo"
mille volte quanto piacerebbe a te:
sì, lo so che son poco attento
quando parli e, di solito, non ti ascolto.
Tu mi dici egoista e prepotente
e mi sembri Mina in "Sei grande, grande... grande"
ma al momento, al momento giusto
tu sai già che esiste un Ciampi dentro me
"Dai, dai, ora stenditi, vai che ti sganghero",
"Non ho una lira e tu lo sai",
ma c'è anche un Tenco che vive inesorabile
e mi fa dire: "Amore, ciao", "Vedrai, vedrai".
Sono, sono quel che sono
e non m'importa l'opinione che hai di me.
E cosa fai, adesso piangi
e come un liquido perdi la forma?
E allora sappi, se può farti stare meglio,
che i miei amici non son solo Ciampi e Tenco,
ma c'è un Endrigo che mi gira in testa
e con tutti e tre qui è sempre una gran festa.
Stai sicura, non è un delirio
ma è "Quel che resta della mia gioventù".
"Dai, dai, ora stenditi, vai che ti sganghero",
"Non ho una lira e tu lo sai",
ma c'è anche un Tenco che vive inesorabile
e mi fa dire: "Amore, ciao", "Vedrai, vedrai".
Sono, sono quel che sono
e non m'importa l'opinione che hai di me.
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7. |
Una corsa
04:15
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La mia anima è nera,
vivo in posti un po' ombrosi,
giro in giro ogni notte
per trovare risposte,
riempio e svuoto bicchieri,
apro e chiudo cerniere,
non m'importano i soldi,
non rincorro la luna.
È l'ora di una corsa nelle tenebre delle tue convinzioni,
è l'ora di una corsa fuori dalle tristi finzioni.
Vorrei per le mie ali
la leggerezza del volo,
un conto alla rovescia,
la consistenza del suono.
Nel museo del mattino
capriole di fumo
in un chiasso di voci,
volti stanchi e confusi.
È l'ora di una corsa nelle tenebre delle tue convinzioni,
è l'ora di una corsa fuori dalle tue tristi ambizioni.
È l'ora di una corsa nelle tenebre delle tue convinzioni,
è l'ora di una corsa.
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8. |
Senza meta
04:07
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Ho camminato a lungo senza meta,
inseguendo, tra i vicoli, un dolore,
all'improvviso poi un sax suonava
note jazz.
Avevi gli occhi ancora un po' socchiusi
per il vento che ti segnava il viso,
quando ti voltasti all'improvviso,
note jazz.
Restammo un poco ancora ad ascoltare
quell'aria così carica di vita
dagli angoli di due diverse città.
Son nato anch'io, come tanti altri,
in un mattino illuminato dal sole,
quando l'autunno ci portava con amore
note jazz
e immaginavo te dall'altra parte,
al di là delle montagne e del mare,
immaginare me da questa parte del bar
e non in molti sanno che le stelle
non finiscono mai dentro ad un bicchiere
e nemmeno tra le cosce spalancate di un boulevard
e non cadono mai senza un motivo
in un punto preciso del mio viso
o sulle labbra che cercan la tua pelle lucida.
Ho camminato a lungo senza meta
e un mattino illuminato dal sole
ti troverò, come se niente fosse, splendida.
E non in molti sanno che le stelle
non finiscono mai dentro a un bicchiere...
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snowdonia Busto Arsizio, Italy
Dal 1997 a oggi abbiamo prodotto un sacco di dischi e ne produrremo ancora. Se voi non li comprerete, pazienza. Rimanere incompresi ci renderà ancora più fighi.
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