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Un sentito omaggio a Rodolfo Santandrea

by Autori Vari

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    Il libretto dell'elegante digipack è riccamente illustrato dal compositore e artista d'avanguardia Claudio Milano e include i testi di tutte le canzoni.

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1.
L'orizzonte mattutino Si confonde fra i vapori Sguardo grigio di metallo Occhi torbidi al risveglio L'oceanico silenzio Mi darà qualche spiraglio? Il vento, basso e mormorante Mi sussurra: La fenice rinasce Dalle ceneri cresce Ogni volta La fenice rinasce Dalle ceneri cresce Ogni volta Puoi distruggerla come vuoi Ti rinasce da dentro La fenice rinasce in te E tu vivi, vivi, vivi! La gioiosa sua romanza Si riempie, si riempie di menzogna Com'è falso quando danza Sull'asfalto della piazza Come l'alba che, annoiata Si strofina in cima al mare Ma quel luogo, persistente Mi ricorda: La fenice rinasce Dalle ceneri cresce Ogni volta La fenice rinasce Dalle ceneri cresce Ogni volta Puoi distruggerla come vuoi Ti rinasce da dentro La fenice rinasce in te E tu vivi, vivi, vivi! Il suo viso consumato Da una vita inopportuna Mi confonde fra i vapori Delle ceneri di lei
2.
Le aquile perdute Disintegrano i sogni Si tengono nell'ombra Consultano i ricordi Ma le aquile, le aquile Attaccano dall'alto Serpeggia fra i rapaci Con l'occhio alabastrino La grazia di millenni O di fantasmi audaci E le muse ormai di questo Non si senton più capaci I versi di Catullo Non sono più eccitanti Scordiamo nei cassetti I classici latini! Ma i classici, i classici Attaccano dall'alto! L'aurora siciliana Confonde ogni virtuoso Lasciai quei pescatori In riva al loro mare Ma il mare, il loro mare Mi dà di che pescare Fra le miserie nobili E antiche tradizioni: L'Italia s'è desta! Ma le aquile, le aquile Si ruppero le ali
3.
Questo sbuffo d'aria che ti guida Puoi dimenticarlo È un alito d'aria che mi guida Devo superarlo La disillusione, lo so Ti ruba il fiato Ti pervade il cuore Che ormai s'è già stancato La disillusione ti ruba il fiato Veglierò i tuoi sonni da bambino Veglierò i tuoi sonni Sulle tue guance bianche Gli amori fra compagni Son agili bisogni Veglio sui tuoi sogni O meglio, rido dei tuoi anni Che le rendono stanche Le rendono stanche Io vivo nei tuoi sonni È un alito d'aria che mi guida Devo superarlo Sulle tue guance bianche Gli amori fra compagni Son agili bisogni Veglio sui tuoi sogni O meglio, rido dei tuoi anni Che le rendono stanche Le rendono stanche Io vivo nei tuoi sonni Veglio sui tuoi sogni O meglio, rido dei tuoi anni Che le rendono stanche Le rendono stanche Gli amori fra compagni Son agili bisogni Sulle tue guance bianche Sulle tue guance bianche Bianche
4.
Niente da dire Neanche rifiutare Niente da fare E tu questa sera non ti lasci accarezzare Mi togli la gioia di amarti ancora Dici: "C'è una stella, se la vuoi E trovarla tu saprai Se c'è un cane che la getta C'è pur sempre chi l'aspetta... sei tu" E aggiungi: "Mio caro Ascolta che ti dico Tra noi è finita da un pezzo e Niente da fare Nemmeno per sperare Che tu ci ripensi..." Dici: "C'è una stella, se la vuoi E trovarla tu saprai Se c'è un cane che la getta C'è pur sempre chi l'aspetta... sei tu" Dici: "C'è una stella, se la vuoi E trovarla tu saprai Se c'è un cane che la getta C'è pur sempre chi l'aspetta... sei tu"
5.
Amsterdam Vorrei volare ad Amsterdam Con bianchi mulini, i tulipani Le olandesine biodegradate Che detersivi potrei trovare Ad Amsterdam! Da un freddo stridente e stonato A un dolce tepore di candida fiamma Non basta una canna In Amsterdam! Con tanti canali, le chiatte stanche La confusione di biciclette Tiepido sole, qualche vapore Puzzo di pesce... uhm pff... Amsterdam Il quartiere cinese, spaccio fiorente Di droga e diamanti Ce ne sono tanti di sogni Amsterdam Amsterdam Vetrine parate a festa Di giorno e di notte, con pochi fiorini I vecchi, le donne e i bambini Riscopron l'amore Amsterdam Grandi casini, le bancarelle Gente che fuma, i fricchettoni Le discoteche, non sei mai solo È anche ospitale Amsterdam Il caldo è cresciuto di circa tre gradi I colori rosati e i visi di cera invernali Son come rinati nella primavera D'Amsterdam La musica audace di quei tre poveri artisti Che non sono mai sicuri sul da farsi e sul domani Nonostante ciò, persistono a grattare Su violini e contrabbassi Fanno musica per... Amsterdam Amsterdam Amsterdam Amsterdam
6.
Sui marmi bianchi di Carrara Apollo si riflette ancora E rare volte si intravede Fra l'àcanto appassito Sui marmi bianchi di Carrara Apollo si riflette ancora E rare volte si intravede Fra l'àcanto appassito Con le luci al neon della pubblicità Il marmo, da bianco, più bianco sarà Noi siamo la carie della civiltà Apparve più volte su tutti i "Playboy" E la ragazzetta guardava vivace Ma smettila, sciocca, così non mi piace! Sui marmi bianchi di Carrara Apollo si riflette ancora E rare volte si intravede Fra l'àcanto appassito Sui marmi bianchi di Carrara Apollo si riflette ancora E rare volte si intravede Fra l'àcanto appassito Si citano versi per scaramanzia Ma "L'Asino d'oro" si rivelerà In tutta la vera sua inutilità Sui marmi bianchi di Carrara Apollo si riflette ancora E rare volte si intravede Fra l'àcanto appassito
7.
"Marta, signore, è morta Può chiudere la porta" "No, Marta non è morta So che tornerà" "Dice che il capo mozzo Buttato gli han nel pozzo" "No, Marta non è morta Lei ritornerà" In troppi giorni passati Felici siamo stati Se ora dici ch'è morta Non è la verità Ma a chi può capitare? Io non potrò evitare Di ripensare al giorno In cui era qui Io le domando Di vederla un giorno Ma so di sicuro Che questo mai più non verrà Se Marta, quindi, è morta Non chiuderò la porta E neanche aspetto il giorno In cui lei tornerà Io vivrò la mia vita Senza che sia finita Cancellerò il ricordo Con chi sta con me
8.
Un'arancia Che ti balla, che ti balla Nella pancia, nella pancia Un ananasso E una bottiglia sopra al tavolo Bottiglia tavolo, bottiglia tavolo E nel bicchiere La tua voce, baby, la tua voce Nel mio bicchiere La tua voce, baby, ma che pace Ma che pace la tua pancia La tua pancia, pancia La tua pancia e le tue cosce, pancia Oh, sì... It's a wonderful time It's a wonderful time È un bellissimo giorno It's a wonderful time Come un'arancia questo sole E questo sole It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time Un'arancia Che ti balla, che ti balla Nella pancia, nella pancia Un ananasso E una bottiglia sopra al tavolo Bottiglia tavolo, bottiglia tavolo E nel bicchiere La tua voce, baby, la tua voce Nel mio bicchiere La tua voce, baby, ma che pace Ma che pace la tua pancia La tua pancia, pancia La tua pancia e le tue cosce, pancia Oh, sì... It's a wonderful time It's a wonderful time È un bellissimo giorno It's a wonderful time Come un'arancia questo sole E questo sole It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time It's a wonderful time
9.
Un delfino Fatto a pezzi sul mio tavolino Fatto a pezzi nella zuppa, povero delfino Fatto a pezzi dalla vita Io, seduto al ristorante, povero delfino Fatto a pezzi dalla vita, come suo destino Io, seduto al ristorante con il mio delfino Ho il destino nella zuppa Cara, cara vuoi mangiare un po' del mio delfino? Cara, cara, vuoi mangiare un po' del mio destino? L'hanno cotto nella zuppa, e l'hanno cotto bene Hanno cotto nella zuppa il mio delfino blu Cara, cara vuoi mangiare un po' del mio delfino? Cara, cara, vuoi mangiare un po' del mio destino? L'hanno cotto nella zuppa, e l'hanno cotto bene Hanno cotto nella zuppa il mio delfino blu Pezzi di delfino Sul mio tavolino Pezzi di delfino Cotti nella zuppa
10.
Alice - Ossi 04:44
Credevi fosse facile andare via lontano e prenderle la mano Portala via di qui... Credevi fosse facile andare via davvero Andare via davvero, vero? E adesso Alice E adesso Alice Non abita più qui Credevi fosse facile e si lasciava andare, e si lasciava vivere Andiamo via di qui Credeva fosse facile andare via davvero, magari fosse vero Se fosse stato vero... E adesso Alice E adesso Alice E adesso Alice Non abita più qui Non abita più qui Non abita più qui Non abita più qui
11.

about

“Un sentito omaggio a Rodolfo Santandrea”
uscita venerdì 6 ottobre

tributo al musicista faentino
cd ufficiale del MEI 2023


Il tempo corre via veloce, sempre più veloce, siamo quotidianamente bombardati da informazioni, facce, voci, immagini e, impegnati in cotanto sforzo ginnico, i più vecchi rischiano di dimenticare e i più giovani di non conoscere mai i grandi tesori del passato, soprattutto quelli che già alla loro epoca, per un motivo o per l'altro, non avevano raccolto le fortune che avrebbero meritato.

Uno di questi tesori è il cantautore romagnolo Rodolfo Santandrea, autore tra il 1983 e il 1995 di 4 magnifici album, il primo dei quale conteneva "La fenice", scritta con Riccardo Cocciante, che impressionò il pubblico e vinse il premio della critica nella splendida edizione del festival di Sanremo 1984.

Insieme a lui, tra le nuove proposte, c'erano nomi come Eros Ramazzotti, Giampiero Artegiani, Marco Armani, Flavia Fortunato.

A quel punto Santandrea avrebbe potuto cavalcare l'onda, cercare il successo, proseguire facendo brani che catturassero e compiacessero il grande pubblico.

Invece seguì un percorso di rigorosa sperimentazione: nel 1986 l'incredibile "Ricordi e sogni del mio vescovo", una raccolta di canzoni minimali, stralunate, personalissime e dolorose, che potremmo in qualche modo accostare a quelle del grandissimo Lucio Quarantotto (di cui era peraltro amico), nel 1988 il bizzarro e avventuroso "Aiutatemi, amo i delfini" e nel 1995 il tetro, appena squarciato da sporadici lampi di luce, "Anni".

Poi l'addio all'industria discografica, grande e piccola, la musica in strada, l'insegnamento del violino ai bambini, la libertà...

Impossibile, oltre a tutto questo, non fare menzione del suo lavoro in veste di arrangiatore: il "trattamento" a base di elettronica minimale, quasi alla Residents prima maniera, che riservò a "È piazza del campo", album del 1985 di Mario Castelnuovo, è incredibile, un unicum nella storia del cantautorato italiano.

L'azzardo provocò anche qualche "contrasto" di carattere artistico con il co-arrangiatore Arturo Stalteri, il quale avrebbe preferito soluzioni più convenzionali.

E, a questo punto, arriviamo al disco che vi stiamo per presentare, del quale Snowdonia ha curato la produzione artistica in tutti i suoi aspetti (musicale e grafico): il supporto e la collaborazione con il MEI - Meeting delle etichette Indipendenti di Faenza (RA), non è un caso, essendo Santandrea faentino. L'album, che è il cd ufficiale del MEI 2023, è segno dell’amore che Snowdonia e il MEI condividono nei confronti di Rodolfo Santandrea.


Giordano Sangiorgi: “Il MEI da sempre ha valorizzato artisti e band che hanno lasciato una traccia importante all’interno della cultura musicale italiana pur magari non avendo il giusto riconoscimento di mercato. È una delle nostre mission, come si dice in questi casi, fin dalla prima edizione.

A 40 anni circa dalla sua vittoria del Premio della Critica al Festival di Sanremo con il brano La Fenice, il MEI vuole rendere un omaggio appassionato alla storia e alla carriera di Santandrea.”

Perché realizziamo questo omaggio?
Proprio per quel che dicevamo sopra: vogliamo dare il nostro contributo alla riscoperta, spingervi a fermare il tempo e guardarvi indietro, con calma e cuor contento.

Ecco dunque 11 gruppi e cantautori, scelti da Snowdonia e lanciati alla scoperta delle meraviglie di ieri.


I musicisti sono:

1. Riccardo Lolli
2. Manuel Pistacchio
3. Stefano Barotti
4. Jet Set Roger
5. Davide Matrisciano
6. Le forbici di Manitù
7. Mapuche e Matteo Castellano
8. Maisie
9. Paolo Zangara
10. Ossi
11. NichelOdeon con Filippo Manini

Claudio Milano (NichelOdeon) oltre ad aver partecipato come musicista, ha realizzato tutti i disegni originali dell’album.

Il disco sarà presentato al MEI 2023, il 6 ottobre 2023, con un concerto al Piccadilly, a Faenza, in cui suoneranno alcuni dei gruppi presenti sul disco, Ossi, Maisie, Riccardo Lolli, Claudio Milano aka NichelOdeon e, grande ospite, Rodolfo Santandrea.

credits

released October 6, 2023

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snowdonia Busto Arsizio, Italy

Dal 1997 a oggi abbiamo prodotto un sacco di dischi e ne produrremo ancora. Se voi non li comprerete, pazienza. Rimanere incompresi ci renderà ancora più fighi.

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